Buona settimana (dal 12 al 18 febbraio 2018)
Buona settimana a tutti.
Finisce il Carnevale e inizia la Quaresima, periodo per ”fare il punto sulla nostra vita”. Inoltre oggi è la festa del malato, in coincidenza con la festa di Maria a Lourdes.
La Liturgia oggi ci presenta la guarigione del lebbroso. Come sappiamo all’epoca di Gesù (e anche nelle epoche successive) la lebbra:
- portava menomazioni fisiche
- era contagiosa
- era umiliante
- emarginava
- era considerata punizione di Dio
- rendeva “impuri” dal punto di vista religioso.
Gesù combatte tutto questo: accoglie, ha compassione, tende la mano, tocca, “purifica”…ridona dignità all’uomo sia sul piano fisico, che sociale e religioso. (allego l’Angelus e la Lectio).
Penso a un altro incontro con lebbrosi, quello di S. Francesco e lo faccio attraverso alcuni film:
FRANCESCO di L.Cavani
FRATELLO SOLE E SORELLA LUNA (film completo)
Non mi dilungo su pensieri miei perché ho tante testimonianze da proporre, vista la concentrazione di Santi e momenti importanti in questa settimana.
11 FEBBRAIO B.V. MARIA di LOURDES e giornata mondiale del malato http://www.santiebeati.it/dettaglio/26100
Tutti noi abbiamo o conosciamo persone malate che hanno bisogno del nostro sostegno materiale, morale e spirituale. A tutti coloro che sono nella sofferenza vada la nostra solidarietà, sostegno e preghiera.
Per notizie, collegarsi a Lourdes: http://it.lourdes-france.org/tv-lourdes/
Allego la scheda che utilizzo a scuola, se a qualcuno può servire (LOURDES SCHEDA PER I RAGAZZI)
FILM del 1943 https://www.youtube.com/watch?v=tRekvNl4CNo
Vi invito a vedere il breve video che mostra il corpo incorrotto di questa Santa: https://www.youtube.com/watch?v=dZ1NKro2rIE
11 FEBBRAIO ricordiamo anche la “salita al cielo” di DON VITTORIO CHIARI. Sono passati già 7 anni . Oltre al personale ricordo che ciascuno di noi porta nel cuore, un ricordo recente https://www.reggiosera.it/2018/02/don-vittorio-chiari-unaccoglienza-senza-frontiere/238668/
e altrohttp://www.salesianiarese.it/salesianiarese/index.php?option=com_content&view=article&id=96:chiari-ricordando-don-vittorio&catid=41:chiari&Itemid=91
14 FEBBRAIO 2018: LE CENERIhttp://www.santiebeati.it/dettaglio/20240 : comincia la Quaresima.
Potremmo ascoltare in merito le parole del Vescovo Monari: https://www.youtube.com/watch?v=p5QrGz_l11w
14 FEBBRAIO: SAN VALENTINO: http://www.santiebeati.it/dettaglio/40850 http://it.cathopedia.org/wiki/San_Valentino
S. Valentino: partendo dalla considerazione che si deve amare l’altro/a “ogni giorno della nostra vita”, è però carino che ci sia un giorno per ricordare la bellezza dell’amore di coppia.
Allego alcune preghiere (14 FEBBRAIO PREGHIERE A SAN VALENTINO) e vi invito a guardare:
cortometraggio PAPERMAN. https://www.youtube.com/watch?v=1QAI4B_2Mfc
una parte del cartone UP della Disney https://www.youtube.com/watch?v=F2bk_9T482g
un insieme di tenere scene della Disney https://www.youtube.com/watch?v=qKLuqx2Vq0s https://www.youtube.com/watch?v=e9i8CLkRNms
anche questo è molto carino https://www.youtube.com/watch?v=kkjwLOMr_rk
14 FEBBRAIO: Santi CIRILLO e METODIO, patroni d’Europahttp://www.santiebeati.it/dettaglio/22825
17 febbraio : Ss.SETTE FONDATORI O.S.M. (Ordine religioso cui è affidata la Basilica della Ghiara) http://www.santiebeati.it/dettaglio/26150
https://it.wikipedia.org/wiki/Sette_santi_fondatori
buona settimana, buon inizio di Quaresima con la richiesta che il Papa ha invitato a fare all’Angelus: “Se vuoi, puoi purificarmi”.
Maria Olga
Lebbrosi
(Raul Follereau)
Signore, ecco i veri lebbrosi: gli egoisti, gli empi, coloro che vivono nell'acqua stagnante, i comodi, i paurosi, coloro che sciupano la vita.
INVIDIODa: Vittorio Chiari, Un giorno di 5 minuti. Un educatore legge il quotidiano
Quelli che hanno pazienza
di educare nel quotidiano, senza attendere risultati,
quelli che amano i poveri
e hanno fatto una scelta preferenziale di campo,
che talvolta mi spaventa
quelli che sono capaci di stare accanto agli ammalati
anche quelli che sbavano e puzzano.
Invidio i volontari a tempo indeterminato
che danno il loro tempo, la loro vita,
senza preoccupazione di sorta per se stessi;
quelli che lavorano per la pace,
stando sui luoghi della divisione e della guerra,
vivendo la beatitudine che li rende
a titolo legittimo figli di Dio.
Invidio chi non teme per la propria vita
sapendo che il donarla è amore senza limiti,
ma invidio anche chi nel quotidiano
è fedele alle persone, nella famiglia, nell’amicizia
chi lavora per rendere più bello il mondo
ma anche per chi lavora nell’umiltà
di lavori faticosi, non riconosciuti.
Invidio quelle persone anziane
che hanno la fede semplice e la preghiera
a portata di mano nel rosario e di cuore,
nella loro partecipazione ai dolori del mondo,
invidio i parroci che vivono l’Eucaristia
e hanno lo sguardo buono di misericordia
per i fratelli «peccatori», che vivono al margine,
considerati guasti dalla società dell’uomo.
Invidio le suore che sono negli ospedali,
nelle scuole materne, in cucina o in lavanderia,
le donne che sono amore,
immagini della Vergine Maria
o delle spose sagge del Vangelo;
invidio chi sa trasformare in parola e canto
immagine e colore, musica e danza
le bellezze del Creato;
invidio il «barbone» che si accontenta del poco
e ama la libertà, che l’essere povero
gli riserva dalle cose, dal danaro, dal potere.
Invidio chi ama il silenzio,
non quello che distacca
o del malinconico nella solitudine,
ma del contemplativo
che si perde in Dio, nella natura, negli altri.
Invidio i bravi insegnanti e i fedeli formatori,
gli educatori e animatori, che vivono
nel mondo dei giovani,
lasciandosi educare da loro
ed essere per loro testimoni di una vita
che ha senso nell’amore;
invidio il contadino che conosce le stagioni
e le sa rispettare nei suoi ritmi,
l’operaio che batte il ferro o lavora il legno,
il libraio che sa consigliare chi gli chiede un libro,
il giornalista che ama la verità
e la sa comunicare;
il cuoco che prepara da mangiare bene
e accoglie a mensa,
senza alcuna preferenza di persona,
il primo e l’ultimo, il ricco e il povero.
Invidio la ragazza tetraplegica,
che mi ha confessato di essere contenta di esserlo,
perché con un sorriso è sostegno a chi incontra.
Invidio gli attori di strada,
i clowns del circo,
i saltimbanchi e gli acrobati,
seminatori di gioia per le strade del mondo;
invidio chi sa perdonare senza più ricordare;
invidio i santi anonimi del Paradiso,
perché sono più vicino a loro
che a quelli dell’Altare;
invidio chi possiede l’arte del sorriso
per donarla agli altri,
l’arte della riconciliazione
per creare comunione
tra la gente e tra nemici;
invidio chi muore affidandosi a Dio,
accettando la sofferenza, senza lamento.
Vorrei invidiare anche i politici
che non sono schiavi del potere e del soldo
ma sono «servi» della gente.
L’invidia è forse «santa»?
Penso di sì, perché è «ammirazione»,
«desiderio» di essere come quelli che invidio
e che ho incontrato nei miei giorni di 5 minuti,
di cui devo rendere conto al buon Dio...
Non ho molta paura
perché non sarò solo dinanzi a Lui.
Ci saranno quelli che ho invidiato,
i santi del Cielo e della terra,
Chi è morto per liberarci dalla morte eterna.
E in Paradiso vorrei arrivare cavalcando
un asinello del circo,
con il naso rosso del clown
e una lettera di raccomandazione
per gli amici, che verranno dopo di me,
ai quali mi sono impegnato
di preparare un bel posto in Cielo.
Mi fido di te, Signore!
Vieni a prendermi al momento giusto
quando la misura del mio amore è colma.
Grazie!